Che cos’è l’identità di genere?

Episode 3 May 28, 2025 00:14:03
Che cos’è l’identità di genere?
About Gender. Studi d'altro genere
Che cos’è l’identità di genere?

May 28 2025 | 00:14:03

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Show Notes

In questo episodio di About Gender. Studi d’altro genere, la Dott.ssa Marianna Coppola, Ricercatrice di Sociologia dei processi culturali e comunicativi presso Università Giustino Fortunato e psicologa clinica esperta di tematiche LGBTQ+, ci aiuta a comprendere uno dei concetti più discussi e controversi del dibattito pubblico: l’identità di genere. 

  

Attraverso una riflessione fondata sulla ricerca, esploriamo cosa si intende con identità di genere e quali sono le implicazioni sociali e culturali legate a questo concetto. Parliamo anche delle resistenze che emergono nel riconoscerla, sia a livello politico che simbolico, e del perché sia importante difendere il diritto all’autodeterminazione. 

 

 

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Episode Transcript

[00:00:00] Speaker A: Gli studi di genere hanno pervaso ogni ambito del sapere. Molte persone, istituzioni e perfino interi stati continuano a screditarli o addirittura a proibirli. Ma questo li fermerà? Assolutamente no. Io sono Matteo Botto e questo è About Gender, studi d'altro genere. Oggi siamo qui con Marianna Coppola, ricercatrice in sociologia dei processi culturali e comunicativi presso l'Università Giustino Fortunato e psicologa clinica specializzata in tematiche LGBTQIA+. Ciao Marianna, è un piacere averti qui con noi oggi. [00:00:33] Speaker B: Salve, salve, grazie. Grazie per l'invito. [00:00:36] Speaker A: Dopo aver parlato di genere nella prima puntata e di violenza di genere nella seconda puntata, con te, Marianna, vorremmo provare ad affrontare un argomento altrettanto complesso che è quello di identità di genere. E quindi la domanda è proprio questa. Che cos'è l'identità di genere? [00:00:49] Speaker B: Certo, grazie per la domanda. Allora l'identità di genere concerne diciamo la sfera che parte dal versante psicologico, ovvero l'identificarsi appunto, il sentirsi appartenente ad uno o a diverse sezioni del genere, ma che poi come abbiamo visto sicuramente anche negli altri riferimenti sul costrutto del genere ha grandissime dimensioni e riferimenti sull'ambito del sociale e del Quindi lo potremmo definire come un nucleo, forse uno dei nuclei più importanti dell'identità dell'individuo, che si riconosce o meno in quelli che possono essere le corrispondenze di genere, o meglio come l'insieme dei comportamenti degli aspetti culturali, delle aspettative, di tutto quello che a livello culturale e ad una specifica altezza cronologica viene ricondotto al genere. Ci tengo a specificare la questione della specifica altezza cronologica perché il costrutto del genere, come sicuramente è stato già affrontato, cambia anche in base all'epoca storica cambia in base anche a quella che poi è la latitudine, quindi il concetto di identità di genere parte dal personale, dal sentire personale, ma ha chiarissimi riferimenti e coordinate in quello che è il sistema storico-culturale di riferimento e in questo momento ovviamente stiamo affrontando proprio una rivoluzione, proprio perché ci sono anche le condizioni storico-culturali per affrontare una rivoluzione sul concetto di genere. e quindi l'identità di genere rappresenta uno dei nuclei principali proprio dell'autopercepirsi e anche percepirsi rispetto al mondo, rispetto alle coordinate, ecco perché anche dal punto di vista clinico io mi trovo spesso in difficoltà nel dover spiegare questo concetto per esempio ai non addetti ai lavori o chissà, ai genitori che si trovano particolarmente disorientati rispetto a questo concetto. Ovviamente l'identità di genere è qualcosa che è fondamentale, si struttura nel corso della storia biografica ed evolutiva dell'individuo e spesso può capitare che non vi è corrispondenza tra l'identità biologica, quindi tra quello che potremmo definire sesso biologico ascritto alla nascita e magari la costruzione identitaria e quindi spesso ci troviamo a dover affrontare questo, un tempo veniva detto disallineamento, ma oggi potremmo definire una diversa percezione e autopercezione rispetto a quelli che sono le coordinate del genere a livello storico-culturale e quindi questo è diventato un argomento non solo di interesse trasversale delle discipline umane, quindi la psicologia, la sociologia, l'antropologia, ma abbiamo visto anche la linguistica, la semantica, la semiotica, e soprattutto anche i dati rispetto all'incremento delle persone che si autodeterminano in maniera diversa rispetto al sesso biologico, questa è una riflessione che per gli addetti ai lavori e per gli studiosi ovviamente necessita di un'attenta analisi, ovviamente con la valutatività che diciamo, dovrebbe caratterizzare il percorso anche scientifico, ma ovviamente è di interesse trasversale a diversi saperi, sia alla ricerca scientifica, sia nell'ambito della salute a 360 gradi, ma anche e soprattutto in riferimento alle questioni socio-giuridiche, come per esempio affrontare o meno l'annosa questione dell'obsolescenza di alcuni dispositivi giuridici che normano questo percorso di affermazione del genere nel caso in cui ci siano condizioni di autodeterminazione differente rispetto al sesso biologico. Noi siamo uno di quei paesi che è arrivata ad una modificazione della giurisprudenza non dal legislatore, ma dai tribunali e quindi da un'istanza che possiamo definire dal basso. Siamo ancora con uno strumento giuridico che è datato 1982 e che ha degli adeguamenti, ripeto, non perché a livello socio-politico si è affrontato l'argomento, ma perché questa modificazione è venuta un po' dalle esigenze che potremmo definire dal basso, quindi dalle persone, dagli attivisti, dalle varie associazioni, dagli esperti che ovviamente si trovano quotidianamente a dover affrontare un tema molto importante, proprio anche a livello di democratizzazione sociale, a livello di inclusione sociale. Noi quotidianamente ci troviamo ad affrontare un disagio giovanile dovuto anche proprio alle difficoltà che si incontrano quando queste tematiche coinvolgono le famiglie, quando queste tematiche coinvolgono l'individuo a livello scolastico, i dati della dispersione scolastica rispetto alle problematiche legate al genere sono allarmanti. perché poi ovviamente è una ricaduta sociale non indifferente, perché persone che abbandonano il percorso formativo poi hanno ovviamente delle ricadute anche a livello di traiettoria proprio personale e sociale, quindi è un tema molto delicato in questo momento storico particolare, dovrebbe essere un argomento non solo trattato nelle diverse pieghe della formazione, ma dovrebbe essere anche sedimentato dai mass media, dalla comunicazione digitale, perché ovviamente i messaggi che possono essere veicolati dallo strumento digitale possono essere immediati e spesso possono essere distorti. Immaginiamo, se posso citare un caso che ha particolarmente detestato la mia attenzione anche da ricercatrice, pensiamo per esempio alla grande disinformazione che abbiamo assistito durante le Olimpiadi di Parigi 2024, dove proprio le questioni legate a sesso biologico, intersessualità, identità di genere, transgenderismo, ha creato un effetto fake, quasi planetaria, e che in Italia ha intercettato particolarmente degli interessi e delle interpretazioni che poi possono essere strumentalizzate in diverso modo. [00:07:13] Speaker A: Grazie mille Mariana per la tua risposta. La domanda che vorrei farti adesso in realtà l'hai già anticipata un pochino tu, la risposta che ci hai dato, ossia vorrei chiederti come mai il concetto di identità di genere è così tanto osteggiato, perché sappiamo non essere osteggiato solamente da singole persone, ma c'è una resistenza proprio anche molto spesso culturale nelle nostre società. Come mai? [00:07:34] Speaker B: Per rispondere a questa domanda non possiamo analizzare solo il qui e ora, ma dobbiamo interrogare delle discipline maestra in questo che è sicuramente la storia e l'evoluzione di alcuni paradigmi di pensiero che si sono radicati e si sono diventati nella società. per poter rispondere al perché viene ostacolato il riconoscimento, ma proprio anche il poterne parlare, perché ovviamente nel corso del secolo e della storia, soprattutto di alcune civiltà, sia occidentali che non occidentali, la questione legata al genere alla sessualità è stata una questione che da sempre è stata incapsulata nella sfera del privato. e questo avviene ovviamente a delle radici profonde nelle questioni legate al pensiero in relazione per esempio ai criteri della storia e della religione. Immaginiamo che per tanto tempo l'unico sesso riconosciuto era il sesso maschile e che per tanti secoli già semplicemente l'ordine di genere maschile e femminile era sedimentato in un certo modo. La donna era di proprietà dell'uomo ed è stata di proprietà dell'uomo per gran parte della storia dell'umanità e quindi ovviamente i criteri dell'ordine di genere si basavano su assunti che noi addetti ai lavori, ma è importante proprio sottolinearlo, definiamo essenzialisti, quindi una matrice di pensiero essenzialista per cui si restituiva alla biologia, alle discipline considerate dure, esatte, l'interpretazione del mondo. Quindi è logico che il poter considerare l'identità di genere qualcosa che scevra dalla connotazione biologica e dalla giustificazione anche che la natura sia quella, ovviamente è qualcosa di non concepibile attraverso quel determinato pensiero che deve diciamo mantenere un ordine in qualche modo sociale, quindi non viene riconosciuto perché spaventa l'idea di potersi autodeterminare, perché nel momento in cui la persona può autodeterminarsi un po' le coordinate del controllo sociale, di quello che erano gli schemi sociali vengono meno e quindi è logico che noi dobbiamo anche considerare una mappatura di dove questo argomento è osteggiato e dove no. quindi bisogna ovviamente capire in quella specifica società quali sono le matrici di pensiero dominanti, qual è la cultura dominante, l'ideologia dominante ed è logico che magari troveremo delle democrazie occidentali più aperte rispetto a questi determinati argomenti e invece altre democrazie che sono magari più conservatrici su determinati punti. Il problema è che aprire all'idea che un grande pilastro dell'ordine sociale, come quello dell'ordine di genere, possa essere messo in discussione, apre degli scenari nella società che magari possono essere percepiti come non controllabili, non gestibili, laddove non c'è controllo e gestione c'è anche una lesione al potere centrale, quindi ovviamente poi quello che fa sorridere un po' amaramente è che questi argomenti poi in realtà dal basso, quindi dalla vita quotidiana, diventano attualissimi, diventano di dominio pubblico e di anche interesse, intercetta un interesse anche parlarne, cioè noi veniamo da un periodo in cui abbiamo avuto un evento culturale in Italia molto importante, come per esempio il Festival di Sanremo, è uno dei brani che maggiormente ha intercettato l'interesse proprio quello che parla di come a volte i modelli di genere estremamente riccidi, estremamente stereotipati, siano gabbie di genere sia sul versante del maschile, sia sul versante del femminile. Quindi personalmente anche dagli studi che conduciamo sul tema La questione è legata sostanzialmente a non accettare il costruttivismo come matrice di pensiero, ovvero che il genere sia un costrutto sociale, sia una costruzione sociale che sia percepito come qualcosa che si può autodeterminare. Io sono un ottimista perché negli ultimi anni ho visto un cambiamento socioculturale. Ci vorrà del tempo, se ne deve parlare e soprattutto bisogna comprendere che la questione identitaria è una questione molto delicata, perché la struttura deve mettere in condizione l'individuo di funzionare nella società. E se l'autodeterminazione può dare una struttura identitaria che in qualche modo funziona, indipendentemente dalla connotazione biologica, indipendentemente dalle aspettative sociali in riferimento al genere, questo può essere un punto di grande civilizzazione e di grande democratizzazione sociale. Certamente la resistenza viene da una matrice di pensiero che è anche influenzata da determinati paradigmi anche dogmatici rispetto a queste questioni e che, ripeto, si rifà molto ad una giustificazione dell'ordine del mondo legata alla biologia, come disciplina regina e inappellabile da un punto di vista proprio di evidenza scientifica. Qualche anno fa ho assistito un filone di ricerca, per esempio, che cercava di trovare, che so, una spiegazione biologica all'omosessualità prima e all'incongruenza di genere dopo, perché in qualche modo potrebbe pacificare l'idea che sia qualcosa di non delegato solo alla sfera delle emozioni, alla sfera della psicologia, alla sfera del sentire. Quindi la tendenza nella società è di standardizzare e ahimè medicalizzare tutte le risposte e in base alla medicina, al pensiero scientifico, stabilire ciò che è giusto e ciò che è sbagliato, ciò che è normativo e ciò che non è normativo. Quando andremo oltre forse questo paradigma di pensiero saremo anche forse più aperti ad ascoltare realmente le esigenze degli individui per costruire una società che possa funzionare di più. [00:13:41] Speaker A: Grazie mille davvero Mariana per le tue risposte e soprattutto anche per il tuo tempo, per aver accettato di essere qui con noi, per averci aiutato a cercare di dare un po' di ordine a questo ambito così complesso. Qual è tutto il tema relativo all'identità di genere? [00:13:55] Speaker B: Grazie, arrivederci. [00:13:57] Speaker A: E ovviamente grazie mille a tutte le persone che ci hanno ascoltato. Al prossimo episodio, ciao!

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