Episode Transcript
[00:00:00] Speaker A: Gli studi di genere hanno pervaso ogni ambito del sapere. Molte persone, istituzioni e perfino interi stati continuano a screditarli o addirittura a proibirli. Ma questo li fermerà? Assolutamente no. Io sono Matteo Botto e questo è About Gender, studi d'altro genere.
Siamo qui oggi con Massimo Prearo, ricercatore in scienza politica e responsabile scientifico del Centro Politesse presso l'Università di Verona. Ciao Massimo, un piacere averti qui con noi oggi.
[00:00:32] Speaker B: Grazie a voi e saluto anche tutte le persone che stanno ascoltando.
[00:00:36] Speaker A: La domanda che vorremmo farti Massimo è questa. Ci sapresti dare una definizione di ideologia antigender?
[00:00:44] Speaker B: Allora, la cosa interessante che possiamo notare già per partire in questa riflessione è che utilizziamo il termine ideologia applicato al discorso dei movimenti, delle organizzazioni, anche poi vedremo delle forze politiche che si definiscono e che vengono definite dalla letteratura come anti-gender, cioè lo attribuiamo a questo discorso una dimensione ideologica. Ed è un po' paradossale perché questi discorsi appunto sono accomunati dal fatto che denunciano il carattere ideologico di quella che loro chiamano la teoria gender, quindi è un po' come se stessimo lottando così per capire quale dei due discorsi è di fatto un'ideologia. Quindi per capire forse Partirei da qual è il significato che questi gruppi, questi attori, danno alla teoria gendere, perché la chiamano un'ideologia, l'ideologia gendere. Quindi questo poi ci permette di capire perché noi parliamo di ideologia anti-gender. Quando questi gruppi parlano di teoria gender o di ideologia gender, tendono a sottolineare, unificando, in un solo gruppo omogeneo, tutto un insieme di pratiche, studi, concetti, teorie, autrici, autori vari, anche provenienti da discipline diverse, che si occupano di questioni di genere, di sessualità, di questioni LGBTQIA+, di orientamento sessuale, di identità di genere, sotto vari aspetti, dicevo. da un punto di vista teorico, politico, sociologico, storico, antropologico, filosofico, eccetera. Quindi questo insieme di attori utilizza questo termine per identificare tutto un insieme, un universo, teorico, pratico ed empirico, e poi negli ultimi anni anche molto targettizzato sulle comunità, sulle persone, sulle soggettività, sulle minoranze di genere e sessuali, per denunciare un cambiamento avvenuto negli ultimi anni che è andato nella direzione di una problematizzazione e anche di una forte istituzionalizzazione di misure, di politiche che vanno nella direzione della promozione dell'uguaglianza dei diritti, della promozione dell'autodeterminazione delle persone. Ecco, tutti questi gruppi identificano una fonte unica come problema originario da cui discende tutto questo ripeto, universo plurale e molteplice di studi, di pratiche, di politiche, identificano in una fonte unica questa ideologia gender, appunto teoria gender, termine coniato negli ambiti del Vaticano ma poi messo in circolazione in maniera più ampia, il cui nucleo centrale sarebbe di dire che la differenza sessuale, intesa in senso biologico del maschile e del femminile, non ha più quel portato determinante, e forse anche un po' deterministico e essenzialista, che aveva nel passato, che ha avuto nel Novecento, che ha avuto nel paradigma che tradizionalmente ha sostenuto l'ordine cis-eterosessuale. e quindi contestano questa trasformazione in corso, a livello sociale, a livello politico e a livello anche delle singole persone, delle soggettività, identificando in questa ideologia, in quella che loro definiscono un'ideologia, il problema originario da cui discende tutto il resto e che ha portato a giustificare, per esempio, nelle proposte di legge che sono state fatte o nelle leggi che poi sono state adottate, le unioni civili, o il DDL ZAN, per esempio, questa idea che il concetto di identità di genere, le coppie dello stesso sesso sono parificate alle coppie di sesso diverso, eccetera, proviene da questa idea che il sesso biologico non conta più come prima, che il sesso biologico esiste, sì, dice qualcosa, porta con sé delle informazioni, ma non determina come le persone vivono o, soprattutto, devono vivere seguendo un ordine naturale da difendere. Quindi questa idea che ci sarebbe un'ideologia politica dietro tutta questa serie di pratiche e di concetti, ha preso la forma negli ultimi anni, e per questo, torna alla tua domanda, la chiamiamo ideologia antigender, di un discorso ideologico, cioè che definisce un costrutto di concetti di discorsi utilizzato da più attori che si ritrovano su un fronte comune e che utilizzano questo dispositivo discorsivo per portare avanti una battaglia politica, e quindi per raggiungere degli obiettivi che sono degli obiettivi conservatori e reazionari di contrasto a quelle politiche di uguaglianza, di emancipazione, di autodeterminazione. Quindi lo chiamiamo ideologia anti-gender, cioè un costrutto ideologico mobilitato e attivato politicamente che ha degli obiettivi politici, il cui nucleo centrale è la lotta al contrasto contro questa teoria o ideologia gender. In questo senso un'ideologia antigender, cioè un costrutto ideologico utilizzato nell'ambito politico da diversi attori, che siano movimenti, partiti, individui, il pontefice e altre personalità.
[00:06:17] Speaker A: Grazie mille per questa tua risposta che già ci aiuta a dare un po' un ordine e avere un'idea di questo fenomeno così ampio. Andrei quindi più in profondità e ti chiederei quali sono i gruppi che promuovono questa ideologia antigender?
[00:06:31] Speaker B: Come dicevo, è un fronte abbastanza variegato di attori sociali, politici, anche istituzionali di vario tipo, che cercherò di riassumere, di raggruppare tematicamente per identità politica o identità di movimento. Anzitutto, dicevo, il discorso antigender nasce, quelli che io chiamo i laboratori del sapere cattolico vaticano, cioè all'interno del Vaticano che c'è stato tutto un lavoro di studio, lettura, comprensione e poi anche di elaborazione di queste trasformazioni politiche e istituzionali, e che ha portato alla propria invenzione di un termine, ideologia gender, teoria gender, che da quel punto di vista avrebbe aiutato a comprendere qual è il problema, cioè di cosa stiamo parlando da un punto di vista cattolico, cioè da un punto di vista che vede come problematico la decostruzione di quell'ordine naturale. Quindi questo è il primo attore sicuramente che è quello che ha dato un impulso e ha messo in circolazione questo discorso. Questo discorso è stato appropriato da tutta una serie di gruppi, a sfondo religioso ovviamente, cioè che si collocano nello stesso spazio simbolico e che hanno il Vaticano come punto di riferimento. e quindi per esempio tutto l'associazionismo militante, cattolico, pro-life, quindi anti-abortista, anti-eutanasia, e in generale il mondo cattolico più politicizzato, che ha trovato in questo discorso un'apparizione un apparato anche linguistico-concettuale da utilizzare per capire come agire politicamente. E quindi, per esempio, uno dei primi gruppi che ha lavorato su questa questione traducendo anche testi, discutendo i testi del Vaticano, traducendo testi dal francese, dove c'è stato anche lì tutto un lavoro di elaborazione, è il gruppo Scienza e Vita, che è stato creato in Italia all'epoca del referendum sulla legge 40, come comettato promotore contro il referendum sulla legge 40, e cito questo gruppo in particolare perché lì dentro troviamo due persone, che poi ritroviamo anche nel momento presente in posizioni all'interno del governo, e in particolare Massimo Gandolfini e Assuntino Amorresi, il primo oggi consulente per le politiche antidroga alla presidenza del Consiglio dei Ministri, la seconda vice capo di gabinetto della ministra Roccella. Quindi due persone che in quell'ambito hanno lavorato su questi temi. La Scienza e Vita poi è un'associazione che ha continuato a esistere, ma un altro passaggio importante è è stato nel 2012, tra il 2012 e il 2013, quando altri gruppi sono nati addirittura con l'obiettivo specifico di lavorare su questa questione antigender. Ne cito tre. Provita, che all'epoca non si chiamava ancora Provita e Famiglia, ma Notizie Provita, i giuristi per la vita sempre nel 2012 e poi nel 2013 invece la Manifpurtus Italia, quindi sto parlando dei gruppi italiani ovviamente il fenomeno è trasnazionale ma adesso ci concentriamo più sull'Italia quindi sono questi tre gruppi che diciamo così hanno lavorato di concerto a partire dal 2013 formando quella che loro stessi definiscono una specie di task force, cioè un gruppo operativo in grado di mobilitarsi sul campo per contrastare appunto questa diffusione della teoria gendere o dell'ideologia gender, per esempio nelle scuole. Ricordo che nel 2015 il Family Day, questa manifestazione in cui si sono ritrovati tutti questi gruppi, nel momento in cui nasce anche Un'altra organizzazione che è il Comitato Difendiamo i Nostri Figli, guidato appunto da Massimo Gandolfini, il Family Day organizzato all'epoca aveva proprio come slogan Stop Gender nelle scuole. Quindi sono questi gruppi che hanno portato nell'arena pubblica questo discorso anti-gender e che hanno portato questa battaglia nello spazio pubblico e l'hanno politicizzata. Un altro passaggio importante è stato nel 2019, quando c'è stato il World Congress of Families a Verona, che ha portato alla creazione di ProVita e Famiglia, cioè la Manifpurtus Italia e Notizia ProVita, che fondano questa fusione e diventano ProVita e Famiglia, che oggi è diventato di fatto il gruppo portavoce di questo universo militante, e che continua a essere mobilitato su questa questione in particolare antigender, con questo discorso contro la teoria gender, che poi nel frattempo si è anche raffinato in un certo senso, è diventato più tecnico, è diventato più politico, è diventato anche più istituzionale. Chiudo questa risposta breve e molto sintetica aggiungendo un nuovo fronte di attori, anzi due, quello delle forze politiche, perché questo discorso non appartiene più solo al mondo militante ma è diventato anche il discorso della destra radicale. popolista italiana, in particolare di Fratelli d'Italia, ma anche della Lega, e infine da un ramo del quel femminismo che si rivendica come radicale, che noi definiamo gender critico, ma che di fatto ha, diciamo così, assorbito in un qualche modo, o comunque ha utilizzato e utilizza nel proprio linguaggio, l'espressione ideologia gender, a volte tradotta in ideologia di genere o ideologia trans, per portare avanti una lotta anti-gender e poi anche anti-trans, in particolare sul tema dell'identità di genere e questa idea autodeterminata dell'identità di genere portata dal movimento trans in generale, ma in realtà dai movimenti LGBTQIA più contemporanei. Quindi oggi identificherei queste tre categorie di attori, il movimentismo, l'associazionismo, militante radicale pro-life e antigender italiano, ma non solo, le forze politiche della destra populista conservatrice e quelle ramificazioni di femminismo gender critico che poi hanno nel gruppo RadFem la voce principale, quella più presente nel dibattito pubblico.
[00:12:40] Speaker A: Grazie mille anche per questa tua risposta. Come punto finale vorrei invece chiederti, hai menzionato moltissimo l'Italia e anche alcuni altri paesi, quindi questo vuol dire che questa ideologia, questo movimento antigender è molto più ampio rispetto allo specifico contesto italiano?
[00:12:58] Speaker B: No, allora in realtà il fenomeno già nasce come un fenomeno internazionale, nel senso che il Vaticano, pur essendo uno stato, è un organismo che ha una portata, un raggio d'azione mondiale e quindi già nasce, per esempio, quando questi testi scritti dal Vaticano alla fine degli anni 90 non sono scritti solamente in italiano, ma sono tradotti in tutte le lingue principali, quindi in inglese, in francese, in spagnolo, Quindi c'è già una portata globale di questo fenomeno antigender fin dal principio. Oltre a ciò, i gruppi che ho citato prima sono sicuramente dei gruppi che lavorano in Italia, ma sono gruppi che hanno, diciamo così, sono all'interno di reti di gruppi simili o di movimenti che hanno gli stessi obiettivi, che lavorano a livello internazionali in altri paesi o addirittura a livello trasnazionale. Per esempio penso a Citizen Go, che è un'associazione che ha sede in Spagna ma che fa un lavoro trasnazionale che ha avuto un ruolo molto importante soprattutto nella formazione dei militanti europei, anti-gender e pro-life, su come per esempio agire nello spazio digitale, cioè come portare la battaglia anti-gender nello spazio digitale, come rispondere alle critiche di quelli che contestano questi gruppi. Quindi questi per esempio sono gruppi che esistono e che continuano a esistere, e di fatto nel tempo si sono costituite delle reti che sono delle reti in cui circola questo discorso, ma cercano anche le pratiche di mobilitazione legate a questo discorso. Oltre a ciò possiamo dire la stessa cosa per le altre due categorie di attori che ho citato prima, quindi le forze politiche e alcune ramificazioni del femminismo gender critico. Il discorso antigender è entrato nell'agenda della destra radicale populista, non solo italiana, ma lo vediamo anche europea, per esempio pensiamo al partito Vox in Spagna, i partiti della destra radicale, dell'estrema destra francese, tedesca, hanno esattamente lo stesso tipo di discorso anti-gender, anti-LGBT, anti-trans e poi ovviamente lo vediamo anche non solo nei discorsi ma anche negli atti elaborati fin dal primo giorno della presidenza Trump, che porta esattamente a compimento e a concretizzazione il programma ideologico antigender rendendolo operativo. Quindi chiaramente siamo di fronte a un fenomeno che non è solo italiano ma che è internazionale e transnazionale in Europa e qui ma anche al di là dell'Europa. La stessa cosa per il femminismo gender critico, è un tipo di attivismo molto più presente nello spazio digitale che nello spazio pubblico, nelle piazze, che è connesso a tutta una serie di gruppi e di reti di femminismo gender critico ma anche di organizzazioni anti-trans di esperti o di genitori di persone trans, così si definiscono, che hanno un approccio contrario al modello affermativo di genere. Anche questi non sono gruppi che sono presenti solo in Italia, ma sono gruppi che sono connessi a una rete internazionale e che da quella rete traggono risorse, soprattutto discorsive. Per esempio ci sono tutte delle organizzazioni in Gran Bretagna, nel mondo anglofono, che producono tutta una serie di brochure, opuscoli, manifesti, eccetera, che vengono poi tradotti in italiano, altri vengono in contesti europei, e che vengono immessi, iniettati nello spazio pubblico per contribuire a quella stessa battaglia anti-gender, anti-LGBT e anti-trans. Quindi no, è assolutamente un fenomeno globale, anche europeo, ma che ha poi delle manifestazioni nazionali che sfruttano le opportunità politiche di quel contesto.
[00:16:40] Speaker A: Grazie mille Massimo davvero per averci aiutato a capire meglio questo fenomeno, a comprendere meglio le sue complessità e soprattutto grazie per il tuo tempo.
[00:16:48] Speaker B: Grazie mille a te e a voi per questa opportunità in questo fantastico podcast.
[00:16:53] Speaker A: E ovviamente grazie mille a tutte le persone che ci hanno ascoltato. Al prossimo episodio. Ciao!